martedì 23 ottobre 2007

I figli, questi sconosciuti


Avere un figlio significa scoprire un mondo ogni giorno più nuovo ai nostri occhi. Spesso i nostri figli sono chiusi, non si aprono, e per i genitori essi rappresentano un universo sconosciuto, e ci resta difficile capire, fare nostro.
Molti genitori sopperiscono alle lacune instauratisi tra loro e i ragazzi cercando di diventare loro amici: niente di più errato! Un genitore è e rimane pur sempre l'adulto, colui che merita rispetto e onore ( 4° coman.Onora il padre e la madre), però non deve nel contempo approfittare di questo ruolo diciamo di " comando" per espletare un'educazione troppo rigida e improntata alla paura. DIALOGO: ecco la parola chiave che cancella ogni barriera, che supera l'ostacolo dell'incomprensione, del dubbio, della paura filiale. Gesù dialogava con i bambini, cercava di trarre da essi il seme buono da coltivare in modo da plasmare la loro futura vita di adulti, e così deve fare il genitore cristiano, stare accanto ai ragazzi condividendo le scelte, i timori, i gusti, ma con quel pizzico di genitorialità che non guasta. I figli troveranno in famiglia il proprio punto di riferimento, sapendo di poter contare su un padre e una madre che li amano, e i genitori, pur mantenendo il loro posto di rispetto, avranno la chance in più, quella cioè di poter formare con i propri ragazzi un solo mondo.

Famiglia, cuore pulsante di Dio








Il Signore Dio creò l'uomo e la donna a propria immagine e somiglianza: quante volte abbiamo letto queste parole della Genesi senza capirne a fondo il significato. Un significato tra l'altro molto semplice in quanto indica un amore forte e possente da parte del Creatore, un amore che non voleva rimanere fine a se stesso ma diffondersi il più possibile verso altre creature.
Ecco: la famiglia voluta da Dio nasce su queste premesse, sulla consapevolezza di essere il cuore di Dio che pulsa nella società odierna, dove si cerca a tutti i costi di minimizzarla e di renderla senza forza interiore, dove il demonio cerca di insinuarsi in essa per distruggerla come fece con quella dei nostri progenitori Adamo ed Eva. Perchè il diavolo sa che dove esiste amore, unione, esiste Dio e non può sopportare questa intimità tra il divino e l'umano, tentando disperatamente di rompere questo idillio. E se nella coppia non c'è fede, non c'è un amore responsabilmente voluto, se insomma quello che dovrebbe essere il cuore di Dio non batte nel modo giusto allora il diavolo ha via libera e compie ogni sorta di misfatto, lacerando e distruggendo ogni particella di vita coniugale. Ma se, viceversa, i coniugi hanno dentro di loro il sigillo di Dio e la corazza della fede nulla può separarli e il cuore che li ha uniti nel vincolo del matrimonio sarà legato per sempre al Signore, vivendo con Lui e per Lui.