domenica 28 dicembre 2008

LA FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA


Oggi 28 dicembre, la Chiesa festeggia la ricorrenza della S. Famiglia di Nazareth. Una famiglia particolare dalla quale è necessario che ogni cristiano attinga l'esempio e l'insegnamento per poter vivere alla luce della parola di Dio.

Maria e Giuseppe non hanno avuto una vita facile, ovunque sono andati durante l'infanzia di Gesù hanno dovuto subire difficoltà, ostacoli, soprusi e rinunce, ma niente ha scalfito la loro unione perchè appoggiata saldamente sulla Parola di Dio.

Oggi invece molte famiglie si sciolgono per un nonnulla, facendo dei figli il proprio caprio espiatorio per scaricare tensioni e astio. Non è così che si vive l'unione coniugale secondo il progetto di Dio: qualunque avversità, anche la più cruenta va affidata a Lui senza paura. Perchè Dio ama in modo viscerale la famiglia, avendo scelto questa immagine per apparire nel mondo. L'immagine dell'amore, dell'unità sponsale che conosce solo un tipo di gioia: quella di essere stata scelta dal Signore per portare ovunque l'esempio di una nuova tipologia di vita.

lunedì 8 dicembre 2008

Il vero Natale del cristiano


E' quello dove l'amore di Dio per il povero si manifesta attraverso di noi, è quello che fa di ognuno strumenti di pace di serenità.

Il cristiano accoglie il Dio Bambino tra le braccia spirituali del cuore, facendo di se stesso la culla ideale per il Re dei re.

Natale è questo e soltanto questo: la vera festa è la nostra salvezza che si compie! Alleluia!

venerdì 24 ottobre 2008

LA FAMIGLIA DI GESU' SIAMO NOI



Dal vangelo di Marco cap. 3, 31-35


"Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».


Gesù ci fa capire che essere famiglia vuol dire unire la propria volontà a quella degli altri componenti. Ognuno di noi non può vivere nel proprio mondo senza uniformarsi a quella che è la "regola" di vita del gruppo a cui appartiene: un figlio non può prescindere dalla volontà paterna, ma, se vuole vivere con rettitudine, deve ascoltare gli insegnamenti di essa.


Certo, la società moderna ha portato la cosiddetta " contestazione giovanile", ma con quale risultato? Caos e difficoltà comunicative sia in famiglia che fuori, insofferenza per tutto ciò che è " legge", " disciplina", "autorità", fino a sfiorare in alcuni casi l'anarchia morale e civile.


Gesù ci dice che solo amando Dio con il cuore purificato dai tanti dubbi, ansie del mondo possiamo sconfiggere il male. Noi come figli apparteniamo al nostro Padre celeste e da Lui siamo amati pur coi nostri errori e coi nostri peccati. Amare Dio significa fare la Sua volontà come figli ubbidienti e sicuri di essere esauditi nelle preghiere perchè cerchiamo di fare del Vangelo il nostro specchio di vita.


lunedì 13 ottobre 2008

La Parola di Dio giorno e notte

E' l'esperienza vissuta a Roma presso la Basilica di S. Croce in Gerusalemme dove per sette giorni 24h su 24 è stata letta integralmente la Sacra Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse.
Gente comune, attori, cantanti, politici, alti prelati si sono dati il cambio nella lettura dei brani.
Il primo a leggere è stato Sua Santità Benedetto XVI e l'ultimo il Segretario di Stato Mons. Tarcisio Bertone. Molta folla, facendo anche lunghe file, ha assistito, in basilica e fuori, alla lettura, e l'evento ha suscitato un grande interesse verso il Libro dei Libri, tant'è che c'è stata una corsa all'acquisto del...best seller di tutti i tempi, del libro - verità che non conosce tramonto perchè poggia su una parola di vita che viene da Colui che è padrone di essa.

giovedì 21 agosto 2008

Gli ultimi saranno i primi


Gesù ci invita all'umiltà, perchè senza un cuore semplice come quello di un bimbo, non si potrà godere della gioia eterna.


Quando si vuole essere superiori agli altri, e questo accade purtroppo in molte famiglie, ogni scintilla diventa fuoco che divampa senza freni ed è difficile poterlo spegnere.


Gli ultimi saranno i primi, per Gesù: che vuol dire? Che tutti coloro che si sentono messi da parte, non considerati, vuoi per l'aspetto fisico, vuoi per il colore della pelle, vuoi per l'istruzione magari scarsa, saranno invece i primi nel cuore di Dio. E non è cosa da poco!


I bambini non hanno pretesa alcuna, quello che sono sono, non si mettono in mostra per sembrare diversi. Il loro pensiero è schietto, non riesce a mentire ed è per questo che Gesù li ama. " Se non ritornerete come bambini, il Regno dei Cieli sarà chiuso per voi" ha detto Gesù.


Sforziamoci dunque di togliere da dosso questa patina di falsità che spesso contraddistingue il nostro modo di fare e saremo ben accetti da tutti i fratelli, per i quali diventeremo un modello da seguire.

mercoledì 6 agosto 2008

Abbiate cura della vostra anima


Gesù ci raccomanda, sempre, ogni giorno, di custodire la nostra anima nel migliore dei modi, affinchè possiamo essere pronti a vivere con Lui le gioie del Cielo.
Troppo spesso ignoriamo questo importante invito che ci fa il Signore, perchè presi dall'egoismo e superficialità del nostro vivere quotidiano, non ci accorgiamo della Sua presenza.
Ai nostri figli, soprattutto quando sono piccoli, insegniamo tante cose: a vestirsi, a mettere in ordine la camera, a stare composti a tavola, a non parlare con la bocca piena, ecc. ma non ci curiamo dell'aspetto più importante della loro vita, quello spirituale, pensando che, forse sono troppo piccoli per capirlo. Al contrario! E' proprio ora che queste regole vanno loro impartite, perchè nella fragilità dell'infanzia possono essere assimilate con più facilità e messe in pratica. L'anima umana deve essere dunque allenata fin da giovane, deve esercitarsi nella palestra del Signore perchè possa vincere con successo le olimpiadi della vita e ottenere da Gesù la corona della eterna gloria, da godere con Lui per sempre

giovedì 24 aprile 2008

DIO E' NOSTRO PADRE

Un Dio che ci ama trattandoci da figli! Quale gioia per un credente! Mai è esistita una religione che facesse di Dio un Padre: ciò dimostra che il Dio cristiano è un Dio vero, unico, irripetibile, che le altre religioni, ad eccezione di quella ebraica dalla quale proveniamo e della quale siamo complemento, non sono autentiche, sono solo filosofie, pensieri che non possono assurgere a credo religioso.
Gesù ci ha presentato il Padre Suo come nostro, non ci ha escluso da questo grande amore filiale, perchè gli uomini e le donne che credono sono famiglia di Dio. " Vado a prepararvi un posto" ha detto Gesù prima di salire al Cielo e questo ci fa capire come l'amore di Dio rassomigli ad una casa, dove c'è un desco accanto al fuoco del camino, una tavola imbandita dove a capo c'è Dio che ci benedice e ci accarezza. Ecco come immagino il Paradiso!
Altrimenti se così non fosse non si spiegherebbe il perchè della bella preghiera del Padre Nostro insegnataci da Gesù: nella Messa di solito viene recitata alzando le braccia in gesto di amore filiale verso Dio: è come se dicessimo " Abbà Padre aiutaci, non ci lasciare".
I bambini della mia parrocchia, S. Gaspare Del Bufalo, a Roma, la recitano tenendosi per mano, un modo bello e dolce tipico dell'infanzia che vuole presentarsi al papà come buona e ubbidiente.
In qualunque modo noi ci esprimiamo, diciamo sempre al Signore Iddio il nostro grazie per essere il Genitore per eccellenza, Colui che ci amerà sempre oltre i confini del tempo.

domenica 2 marzo 2008

AMARE I FIGLI COME DONO DI DIO


Troppo spesso dimentichiamo l'importanza e il ruolo di un figlio nella nostra vita e pensiamo di essere noi soli gli unici portatori d'amore per le nostre creature.
Ma i figli non sono nostra proprietà: noi siamo strumenti di Dio, come genitori, per dare loro la vita, l'amore, ma non per questo dobbiamo considerarli come persone soggette alla nostra volontà. Leggiamo spesso di " padri padroni", di madri possessive, senza pensare che l'unico a poter detenere l'esclusività della vita dei figli ( come della nostra) è Dio.
Dobbiamo lasciare liberi i nostri ragazzi di fare le loro scelte ( sempre in sintonia con la fede e i prinicipi cristiani) anche se non le condividiamo.
Molte famiglie si rattristano se un figlio o una figlia decide di prendere i voti: perchè rattristarsi, perchè addolorarsi? E' una gioia invece che ciò accada, perchè vuol dire che quella giovane creatura è stata toccata dal Signore.
Se Dio ha deciso di entrare nel cuore del ragazzo o della ragazza in modo così prepotente significa che essi sono stati un grande dono del Signore per i genitori. Amiamoli dunque i nostri ragazzi, qualunque scelta essi facciano, anche se può portarli lontano da noi per servire Dio da laici o da consacrati. Essi non potranno che ricavare del bene che ricolmerà anche noi di ogni grazia divina.

domenica 17 febbraio 2008

Il volto di un bambino


Non c'è nulla al mondo che possa donarci la pace al di fuori del sorriso di un bimbo. Nei suoi occhi non c'è l'amarezza per una vita vissuta nel compromesso, nel sotterfugio, nel cedimento, esiste invece la speranza nel futuro, in quell'amore che troppo spesso noi adulti perdiamo.
Gesù disse:" Lasciate che i piccoli vengano a me perchè di essi è il Regno dei Cieli": non senza motivo Egli disse queste parole, perchè ci abituassimo all'idea di un Dio che ci ama, che non ci condanna, ma che ci perdona. Un Dio che ci ha voluti come Figli, non come sudditi del Suo Regno.
E in un bambino che ci guarda con occhi sgranati, non possiamo non trovare il mistero dell'amore di Dio. Egli si è fatto bambino per venire tra noi, ha pianto e succhiato il latte di Maria come tanti bimbi al seno della propria madre. Per farci capire che la nostra vera vita non conosce tramonto, rimane sempre come quella dei bimbi innocenti che non conoscono la malizia del peccato.
Troppi bimbi tuttavia conoscono la violenza, la cattiveria sulla propria pelle, ma Dio fa sì che la loro innocenza spirituale rimanga inattaccata dal male subìto nel corpo. Egli ha voluto che ogni bimbo sia prediletto per il Suo cuore di Padre, nonostante ogni sopruso.
Diventiamo come bambini: il Regno di Dio si aprirà per noi.

lunedì 4 febbraio 2008

CAPIRE LA VITA



Cosa offre oggi il mondo per la vita? Nulla! L'uomo non la difende, anzi l'attacca, la schiaccia e se può la sopprime. La vita è un dono sublime del Creatore, l'unico dono veramente prezioso che ognuno di noi deve curare, amare, proteggere. La vita, come ha detto il S. Padre Benedetto XVI, deve essere custodita fin dal suo primo sorgere: infatti è da quel momento in poi che l'esistenza umana è destinata a svilupparsi! In ogni cosa, evento, situazione c'è sempre un inizio, e questo vale per la vita: essa non esplode all'improvviso nel mondo già fatta, ma ha bisogno di un iter formativo, nel grembo materno, attraverso il primo istante costituito da una minuscola cellula. Tale cellula è vita.
Perciò ogni cristiano è chiamato a proteggere ogni forma vivente, per rispetto di se stesso e soprattutto del Creatore, in quanto, grazie alla Sua misericordia, siamo stati resuscitati a vita nuova.
Il nostro Dio è un Dio di vita: per Lui vivere è importante, Egli ama la nostra vita in quanto essa è destinata all'eternità.
Perciò capiamo realmente cosa significa vivere, e facciamo della nostra vita un continuo canto di lode a Colui che ce l'ha donata.