lunedì 11 febbraio 2013

Papa Benedetto XVI si dimette..perchè?

Oggi 11 febbraio è una data storica per la Chiesa Cattolica: nel 1929 proprio in questo giorno furono firmati i Patti Lateranensi, che segnavano un punto d'inizio per la storia tra i rapporti tra Stato e Chiesa Cattolica.
Oggi è anche il giorno di un altro evento storco, le dimissioni di Papa Ratzinger, Benedetto XVI, un papa spesso criticato per il suo essere tedesco, per il suo essere figlio di una nazione non ben vista in Europa politicamente parlando. Si è detto di tutto contro di lui, che da giovane abbia militato nell'esercito hitleriano, come da noi molti nostri genitori  e parenti sono stati Balilla, Figli della Lupa, Avanguardisti, ecc. nelle milizie fasciste. Era l'epoca, si doveva obbedire e basta, anche controvoglia
Si è guardato al suo anello d'oro, alle imponenze delle sale vaticane, addossando la colpa della fame del mondo a questo Papa. Eppure i Papi hanno sempre portato l'anello d'oro e nel medioevo la fame si tagliava col coltello, ma a nessuno è mai venuto in mente di attribuire  la colpa  di tutto ciò al Pontefice.
Vedere in questo Papa il concentrato dei mali della Chiesa è assurdo: la Chiesa è il popolo di Dio e se c'è del marcio è pure colpa nostra. Non del Papa.
Il compito del Papa è perdonare come fece Gesù sulla Croce, perchè l'uomo è peccatore, lo furono pure gli apostoli ma non per questo furono allontanati da Gesù. Persino Giuda Iscariota fu ammesso alla tavola dell'Ultima Cena e se ha tradito è stato perdonato.
La pedofilia è un crimine orrendo, difficile se non impossibile da perdonare, un crimine che riguarda l'innocenza di un fanciullo, di tutti i fanciulli che Gesù amò in modo incondizionato " Lasciate che i pargoli vengano a me". I sacerdoti sono chiamato da Dio a portare la Sua parola non a distruggerla e chi lo fa è perchè nel suo cuore si è insediato il demone del dubbio, della mancanza di fede che ha lacerato l'innocenza del rapporto con Dio, così come è lacerata l'innocenza di un bimbo. 
Essere schiavi del demonio porta a questo, al rifiuto di ogni vincolo col Creatore che ama e rispetta le Sue creature, per cui non esiste più nel malcapitato prete la convinzione di essere chiamato a servire Dio quale sorgente d'Amore puro, ma il cosiddetto Accusatore, il demonio. E' impossibile che ad un certo punto della loro vocazione, professata, vissuta, alcuni sacerdoti rifiutino di continuare su questa strada..cosa si rompe in loro all'improvviso? 
Il dolore del Papa è grande, vedersi accusato ingiustamente di coprire crimini orrendi come la pedofilia, di avere attorno a sè talpe, spie come il suo ex maggiordomo è troppo da sopportare. Non è vita da successore di Pietro questa, è impossibile continuare a reggere il magistero della Chiesa in questo modo. Dimettersi è l'unica soluzione. 
Non è vigliaccheria, ammissione di chissà quale colpa, è solo un voler mettere un punto fermo ad una situazione che impedisce alla Chiesa di crescere nel Vangelo ma di vivere invece avvolta nel fango che i suoi nemici approfittano nel gettarle addosso.
Il Papa è stanco, non ha la forza di carattere del Suo predecessore Giovanni Paolo II, che pur, malato terminale, volle apparire all'Angelus  incapace di parlare. Woytila era Woytila, era il Papa del passaggio dal comunismo alla libertà di pensiero, era il Papa della forza dolce, del" Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo", che ha sfidato la mafia e le forze occulte del potere mondiale. Un'eredità pesante per Joseph Ratzinger, troppo pesante per un Papa abituato a pensare più che ad agire. Karol fu operaio, si rimboccò le maniche, lavorò sodo, Joseph fu studioso, amante della musica. Due mondi diversi, opposti ma che furono legati da profonda amicizia.
Ora si apre un nuovo capitolo per la Chiesa, per la Sposa di Cristo. In uno scenario economico e mondiale che solo la mano di Dio può guidare...nessun altro può prendere il Suo posto.